La regina Teodolinda e la Valle Intelvi

La regina Teodolinda e la Valle Intelvi sono protagoniste dell’ultima fatica letteraria pubblicata dalla scrittrice e poetessa Rosa Maria Corti (nella foto a fianco), con Montedit. L’opera, intitolata Teodolinda e il mistero della Venere Ceraunia è, infatti, dedicata alla Regina Teodolinda e ambientata in buona parte in Valle Intelvi.

Dalla prefazione, scritta dal prof. Giorgio Terragni, estrapoliamo una frase simbolica dell’opera, che fa proprio riferimento all’ambientazione della narrazione: …”Sogno e realtà, dunque, a volte sono strettamente intrecciati così come la vita della bionda Teodolinda e del baldo Autari che, chi lo avrebbe detto, si sarebbero incontrati proprio nel piccolo borgo di Cerano Intelvi”.

Il libro, e la maglietta ad esso ispirata, sono in vendita presso Fotoidea a San Fedele Intelvi, oltre che nei classici circuiti delle opere letterarie pubblicate.

Regina Teodolinda Valle IntelviEcco la recensione scritta da Luigi Picchi, docente di latino a Como: “Rosa Maria Corti torna ad immaginare un’avventura storica medievale nello scenario artistico e naturalistico della Valle d’Intelvi. Siamo ai tempi dell’assedio longobardo della piazzaforte bizantina dell’Isola Comacina e la giovanissima Teodolinda scende in Italia per incontrare il re longobardo Autari che poi sposerà. La nobile ragazza è curiosa, sensibile e pronta a crescere per assumersi le responsabilità di sposa e regina. La narrazione è condotta da un dotto funzionario romano, Marius, esperto di erbe officinali e, per amore, anche poeta, segretamente innamorato della principessa bavarese. Il tema del viaggio a contatto con la natura e con le costumanze degli autoctoni si intreccia con quello politico degli intrighi di corte, con relativi avvelenamenti e con motivi artistici e archeologici: per esempio la Venere Ceraunia (rinvenuta in una sorgente di Cerano), sorta di amuleto di pietra «con la sua forma, maschile e insieme femminile» diventa il simbolo di una pura vitalità cosmica onnipervasiva che s’incarna nella futura regina longobarda, donna brillante e saggia, capace di unire la vitalità nordica con quella mediterranea: «A me ricordò [narra Mario] la forma dei “tintinnabulum” utilizzati dai romani in funzione apotropaica, con il compito cioè di allontanare il malocchio e portare fortuna e prosperità». Come in tutte le narrazioni di Rosa Maria Corti, storica oltre che affabulatrice e poetessa, il pregio della sua scrittura è la capacità di raggiungere un equilibrio tra invenzione e verità storica, mettendo in gioco in un contesto sostanzialmente neoromantico il repertorio sfizioso dell’erudito”.

Il libro è acquistabile anche online, ad esempio su IBS o altri portali.

Marco Baruffato

Direttore - Associazioni, Cultura ed Eventi. Scrivi una mail a direttore@lavocedelceresio.it

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