Percorsi Fotografici: dai Monti di Grotto, su per La Pidaggia

Regione: Lombardia

Punto di partenza: Monti di Gottro, Carlazzo (CO)

Quota: 1528m

Dislivello: 620m

Tipo di percorso: sentiero

Tempo impiegato: a/r 3.00 h

Ed eccomi nuovamente qui a raccontarvi un’altra escursione sul nostro territorio. Quanti di voi sono gia stati sul Monte Pidaggia? O quanti di voi ne han sentito parlare ma non ci sono ancora stati? Ebbene, qualche settimana fa sono andata alla scoperta di questa montagna “pericolosa”, perchè questa è la nomea che la circonda.

Ma, di fatto, esistono montagne che non siano in qualche modo pericolose? Fondamentalmente no, per questo occorrono sempre la massima attenzione e la giusta prudenza.

Così, armata di questi sani principi, di abbigliamento e scarpe comode e di pranzo al sacco, ho iniziato la mia escursione partendo dai Monti di Gottro. Si può arrivare in macchina fino al Crotto da Gusto percorrendo da Porlezza la statale SS340 per poi svoltare in direzione Val Rezzo e poi seguire per Corrido, Carlazzo e quindi Gottro. Tra stradine che si inerpicano tortuose e strette si procede per Naggio fino a raggiungere il ben segnalato Crotto da Gusto.

Di fianco al Crotto da Gusto comincia il percorso che alterna strada sterrata e sentieri. È un percorso misto, caratterizzato da tratti quasi pianeggianti e tratti di vera e propria salita. Spesso è difficile individuare il sentiero, sia per la forma del percorso, sia perchè è poco segnalato.

Attraversato il primo tratto di bosco, non appena si inizia a salire in quota, il panorama si apre su una vista straordinaria sul lago del Piano e di Lugano. A me è stato regalato uno spettacolo del tutto inaspettato: la nebbia bassa sovrastava laghi e paesi e il paesaggio era diventato surreale!

Proseguendo lungo il sentiero, risalendo i costoni intervallati da tratti erbosi abbastanza scivolosi, ho raggiunto la prima tappa, segnalata da una bandiera italiana bene in vista: di fronte a un panorama mozzafiato, che in giornate limpide offre una visuale del lago di Como, lago di Piano e lago di Lugano su cui domina la Galbiga, si trova la “casina dei cacciatori”. Al suo interno è disponibile un libro di vetta ove ogni escursionista che lo desideri può lasciare il proprio messaggio.

Il sentiero prosegue sulla destra in salita fino ad una stalletta dalla quale si può vedere il traguardo finale: la croce posta nel punto più panoramico. Questo sicuramente è il tratto più ripido e pericoloso del percorso: l’erba secca infatti lo rende scivoloso ma, come detto, attenzione e prudenza e niente sarà impossibile!

A quota 1528 msl la visuale si apre su gran parte della Val Carvagna ed è possibile scorgere per primo il paese di Logone.

L’escursione dura tra andata e ritorno circa tre ore, non è troppo impegnativa ed offre l’opportunità di vedere paesaggi e panorami spettacolari. Ve la consiglio assolutamente!

Una sola raccomandazione: cercate se possibile di evitare di sedervi sulle zone erbose. Rischiate infatti di contrarre la trombiculosi, comunemente chiamata cavarota nel nostro dialetto. Niente di grave, si tratta di un acaro che punge la pelle causando la comparsa di puntini rossi accompagnati da un fastidioso prurito. Ma non preoccupatevi, basta utilizzare del sapone allo zolfo per evitare di contrarla!

A questo punto, buona gita a tutti!

Dalila Raineri

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Redazione

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