ASC e la Riforma del settore associativo

Ieri sera, venerdì 26 luglio, l’aula magna di Porlezza ha ospitato il convegno dal titolo “La Riforma del Terzo Settore e il mondo sportivo”.

Erano presenti diversi esponenti delle principali associazioni del territorio che si sono dimostrati nel corso della serata molto interessati all’argomento, tempestando letteralmente gli ospiti relatori di domande.

Ad aprire i lavori del convegno ci ha pensato Valentina Signorello, presidente di ASC Como, ente organizzatore della serata: «La Riforma del Terzo settore rappresenta una fondamentale novità per le associazioni e gli altri enti non profit del territorio italiano. Capire di cosa si tratta e a quali decreti bisogna rifarsi per la propria associazione, non è sempre facile. Per questo motivo – prosegue Signorello – in veste di presidente provinciale di ASC Como, che è un ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni, ho invitato questa sera due esperti del settore, la dottoressa Arrighi e il dott. Colato, affinché spiegassero alle realtà del nostro territorio che cosa dice la normativa vigente a tal proposito».

La riforma del terzo settore, introdotta con il decreto legislativo 117 del 2017, non è ancora completata poiché molti dei 24 decreti attuativi previsti non sono ancora entrati in vigore. Per questo ci sono ancora molti aspetti non chiari, soprattutto dal punto di vista fiscale, legato all’apertura del registro unico, che attualmente è bloccato anche e soprattutto perché su tale materia deve esprimere il proprio parere anche l’Europa.

La riforma del settore associativo che gradualmente sta entrando in vigore comunque rappresenta un profondo cambiamento per il panorama delle associazioni sportive e del terzo settore, eccetto per le discipline sportive riconosciute dal Coni, per le quali le regole non cambiano.

Riforma del settore associativo

«Per essere chiari e semplici – spiega il delegato Coni e consulente del lavoro Katia Arrighi – se non sei nel Coni, sei nel terzo settore, dove rientra tutto il mondo delle Associazioni. Ormai – prosegue –gestire un’associazione è come gestire un’impresa. Non c’è una vera legge a cui fare riferimento attualmente, ma stratificazioni di normative, con pochissimi articoli, e di consuetudini. Ovviamente parliamo dell’aspetto amministrativo in questo caso».

Prendiamo un esempio specifico, ovvero quello del bilancio. La normativa prevede solo un rendiconto, ma l’Agenzia delle Entrate, in caso di contenzioso, non lo accetta. In primo luogo è essenziale dimostrare la democraticità e la trasparenza dell’associazione, giustificando ogni aspetto nel modo più preciso possibile, «ricordando sempre – conclude Arrighi – che l’onore della prova è a carico vostro».

A seguito dell’intervento del delegato Coni, la parola è passata al Dott. Massimo Colato, dottore commercialista appassionato di associazioni che ha spiegato quali siano gli adempimenti minimi che servono di fronte all’Agenzia dell’Entrate.

«La nuova normativa che sta entrando in vigore ha precisato tutta una serie di aspetti che sono molto utili in un contenzioso con ogni commissione tributaria» – ha così introdotto il tema il dott. Colato.

Molto importanti gli aspetti che riguardano la rendicontazione contabile, che deve prevedere Prima nota cassa, Prima nota banca, Fatture ricevute e Libro inventari, se esistono dei beni acquistati o donati o “prestati” all’associazione.

Anche la vita associativa, dall’ingresso in associazione come socio, fino all’attività del consiglio direttivo e alla convocazione delle assemblee dei soci deve rispettare regole precise, troppo spesso sottovalutate da presidenti e organi di amministrazioni delle varie realtà.

I documenti all’interno di un’Associazione

Bilancio, Libro Volontari, Libro Soci, Libro Adunanze e delibere assemblee e Libro della Adunanze e delibere dell’Organo di Amministrazione (conosciuto meglio come Consiglio Direttivo) o di controllo, non solo sono obbligatori, ma sono anche fondamentali per dimostrare l’attività dell’ente e la sua democraticità, sia all’interno sia verso l’esterno.

Pur non essendo previsti modelli univoci e non essendo soggetti a bollo e vidimazione, sono documenti ufficiali importantissimi, che vanno sempre stampati, firmati ed archiviati correttamente, altrimenti non hanno alcun valore.

Soci, tesserati ed assicurazioni

Durante la serata è stata fatta chiarezza anche in merito alla distinzione fra soci e tesserati; poiché solo nello sport esistono dei tesserati, mentre nel mondo associativo esistono semplicemente i soci, ovvero tutti che fanno domanda di associazione.

Tuttavia, un altro importante aspetto della riforma riguarda i soci volontari che prestano attività di servizio per l’associazione e tocca da vicino anche il concetto di soci e tesserati.

Ad oggi, infatti, non esiste alcuna legge che prevede l’obbligatorietà di assicurazione nei confronti di questi soggetti, che invece entrerà in vigore con la nuova normativa, in particolare con l’avvento del registro unico.

Per ovviare a questo problema e affrontarlo in modo più razionale e meno dispendioso, sarà possibile aderire ad enti di promozione sociale come ASC Como. L’ente riconosciuto dal Coni, infatti, ha la possibilità di tesserare e offrire contestualmente copertura assicurativa, non solo a tutti i soci volontari che svolgono attività periodicamente, ma anche coloro che lo fanno per un solo giorno, in una sola manifestazione.

 Futuri sviluppi nella riforma del settore associativo

Considerando l’importanza del tema e gli sviluppi continui in materia, ASC e persino gli stessi relatori, hanno già ipotizzato di riproporre verso la fine di ottobre un’altra serata sui temi trattati.

Per info e approfondimenti su ASC visita il sito dell’ente

Marco Baruffato

Direttore - Associazioni, Cultura ed Eventi. Scrivi una mail a direttore@lavocedelceresio.it

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