Vilma Zinetti e la sua arte alle Grotte di Rescia

Si è chiusa ieri con un finissage organizzato ad arte la mostra “Le sculture in sasso di Vilma Zinetti”, allestita per il mese di agosto nella suggestiva cornice delle Grotte di Rescia.

Per l’occasione, l’artista Vilma Zinetti ha incontrato il pubblico presente, soffermandosi sulle sculture in mostra ed esponendo anche alcune sue opere pittoriche.

La Voce del Ceresio ha partecipato per voi al finissage, esplorando le bellissime Grotte di Rescia alla scoperta delle opere di Vilma Zinetti, con la quale, ovviamente, abbiamo avuto modo di fare anche due chiacchiere per raccontarvi qualcosa in più sulla donna, l’artista e le sue realizzazioni.

Vilma Zinetti ci racconta di essersi avvicinata già da adulta all’arte pittorica, da sempre una sua passione mai espressa prima. «Cresciuti i figli mi sono avvicinata alla pittura, partendo da un corso di pittura country che in realtà non mi è piaciuto per niente, ma mi ha dato l’input di cominciare a comprare tele e a buttare giù i colori. La scultura – prosegue Vilma – è stata una scoperta recente e del tutto appassionante. Nel 2012 un’amica olandese ha organizzato con un insegnante un workshop sulla scultura in sasso a Barclaino e ho partecipato volentieri, cominciando da lì a produrre le mie opere». Questa amica scultrice ci rivela essere anche la sua fornitrice di materia prima, che provvede a inviarle periodicamente pietre morbide su cui lavorare: alabastro, serpentino e saponaria, tutte pietre morbide che qui Vilma ci spiega di non riuscire a trovare.

Le sue sculture in sasso rappresentano visi, mani, pezzi di volti e di corpi che sembrano emergere dalla pietra, in parte volutamente lasciata grezza. Creano con le Grotte di Rescia una forte sinergia: “La materia delle sculture sembra essere fatta apposta per essere presentata in questo contesto. Le grotte sono il luogo ideale per esporle, il loro è un legame naturale!”.

A un certo punto chiediamo a Vilma come nascano i nomi delle sue opere. Ed è qui che l’artista ci svela un piccolo segreto. «I nomi non gli ho dati mai a nessuna opera. Poi a luglio ho fatto una mostra a Lanzo, Emozioni in-Anime e  mi hanno detto che dovevo dare dei nomi alle opere esposte. Allora mi sono messa lì con altre due artiste a cercare dei nomi adatti, ispirati anche al titolo della mostra».

L’intervista a Vilma Zinetti

Cosa caratterizza le tue sculture Vilma? «La particolarità delle mie sculture è che non sono mai tutte tonde, perchè non mi piace fare una cosa che sia proprio ben definita. Non punto alla perfezione, mi piace lasciare il sasso anche nella sua forma grezza, così com’era. Lascio parlare il sasso».

Come nasce una tua scultura? «Una volta che ho deciso cosa realizzare con un sasso, lavoro con le mani e con lo scalpello. Anche quando il sasso resta in parte grezzo, dietro c’è una lavorazione molto lunga. Ci sono diversi passaggi, con tante carte vetrate di durezza differente, dalla più grossa alla più fiine finchè togli ogni graffio. Si tratta di un lavoro di lima, di pulitura, per non lasciare traccia del lavoro fatto con lo scalpello, per rendere la superfice liscia. La rifinitura ti fa uscire il cuore della pietra».

Se nella scultura rintracciamo una linea, un filo conduttore stilistico, i tuoi quadri invece sono così diversi fra loro. Che cosa ci dici? «Il mio stile è la gettata di colore. Ogni tanto però faccio cose più commerciali, che so che piacciono alla gente. Ma io amo la pittura astratta, amo mischiare i colori, mi piace proprio l’esplosione di colori. Il mio preferito è il rosso. Anzi ti confesso che ho provato a realizzare dell opere senza il rosso, ma non mi sono proprio piaciute».

Girando per la mostra, incrociamo un dipinto ritratto di Frida Kahlo… «Frida Kahlo – ci spiega Vilma Zinetti – la amo prima cosa come persona, perchè la sua vita è un’icona, è stata una delle prime combattenti donne secondo me, ha avuto una vita travagiata, però di una potenza; era proprio all’avanguardia. Mi sono innamorata di lei prima come donna e poi come figura di artista, perchè dirompente».

Vilma Zinetti

Subito dopo, nella narrazione della mostra, Vilma ci racconta qualcosa di molto personale, che rivela ancora di più sull’artista. «A Mio Padre, (nella foto sullo sfondo, la scultura in bianco, ndr.) è un pezzo dedicato proprio a lui e alla sua malattia. Soffre di demenza senile e quando l”ho fatto volevo proprio trasmettere la sua confusione.», che emerge chiaramente dall’opera soprattutto al primo sguardo. Ti fermi e pensi: “non capisco, è confusa. O rivela un rapporto conflittuale con il padre o uno stato di incertezza e confusione del padre stesso”. Ed era proprio quello che Vilma voleva ottenere. Sono rimasto davvero colpito.

Per questo vi invito ad approfittare ancora di oggi e domani, perchè l’artista ha deciso di comune accordo con le Grotte, di lasciare esposte le opere fino a domenica 9 settembre.

Se volete un’assaggio, potete trovare qui una piccola gallery fotografica della nostra visita al finissage.

Orari delle Grotte di Rescia

Sabato: 14:00 – 18:00
Domenica: 10:30 – 18:00

Marco Baruffato

Direttore - Associazioni, Cultura ed Eventi. Scrivi una mail a direttore@lavocedelceresio.it

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