Vacanze outdoor Lago Ceresio: al via la stagione 2023
Campione d’Italia, 19 aprile 2023 – A poche settimane dall’avvio della stagione estiva, il Ceresio torna a essere interprete indiscusso per una vacanza active fatta di sport e di adrenalina. Anche per il 2023, sembra questo il trend più amato dai viaggiatori che scelgono per le loro vacanze outdoor il lago Ceresio.
“Non occorre essere sportivi perché le attività proposte sulle rive del Lago smeraldo sono diverse e varie, adatte anche a chi ha gambe meno allenate”. È l’invito del Presidente dell’Autorità di Bacino Lacuale del Ceresio, Piano e Ghirla, Massimo Mastromarino.
Incoraggianti anche i dati diffusi dalle Camere di Commercio di Varese e di Como-Lecco che sottolineano l’incremento delle presenze dell’83% (+138,5% degli arrivi) per la sponda comasca e del 56% (+23% degli arrivi) per quella varesina.
La scelta di una vacanza in bici si conferma però la più grande passione per tutti, dalla famiglia, ai gruppi di giovani, fino alle coppie di adulti. Lo conferma il rapporto “Viaggiare con la bici 2023”, realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, promosso con Legambiente.
In questo quadro economico, in continua evoluzione, merita attenzione la proposta assicurata sul Ceresio. Una filiera che ha messo d’accordo pubblico e privato per creare un sistema ben organizzato per ospitare al meglio i turisti, proponendo servizi adeguati interconnessi tra di loro, per questo l’incremento delle attività legate al noleggio di attrezzature sportive.
Tra le ciclabili più conosciute sul Ceresio, sul versante comasco, quella che collega il Lago Ceresio con il Lago di Como (13,5 km). Un itinerario green tra i più frequentati dagli escursionisti che si muovono sulle due ruote. Si snoda lungo la ex ferrovia che univa Porlezza con Menaggio. La tratta può essere percorsa anche a piedi e, lungo il tracciato, ci si può riposare in mezzo ai boschi. Sulla sponda varesina invece la pista ciclabile della Valganna e Valmarchirolo (12 km), un percorso che conduce alla scoperta di interessanti monumenti storici. Oltre al percorso della Via Francisca del Lucomagno, lungo il tragitto è possibile visitare beni Unesco, parchi naturali, beni artistici e storici.
Pedalare sembra essere la parola d’ordine. Nel 2022, in Italia, sono state oltre 33 milioni le presenze di turisti che hanno optato per la bicicletta per le proprie vacanze, con un impatto economico che vale 4miliardi di euro. I cicloturisti rappresentano oltre nove milioni dei flussi, più del doppio del 2019 (4,4 milioni di presenze). Questo è un numero capace di generare un impatto economico stimato in oltre un miliardo di euro. Accanto a questi, vi sono i turisti mossi da altre motivazioni che trascorrono parte della vacanza utilizzando la bicicletta, e da qui arrivano quasi 24 milioni di presenze turistiche associabili a questo segmento, per una spesa sul territorio pari a quasi tre miliardi di euro.
“Il cicloturismo è un fenomeno in continua evoluzione con un impatto diretto sulla filiera turistica. – spiega il Presidente dell’Autorità di Bacino Lacuale Ceresio, Piano e Ghirla, Massimo Mastromarino. “Per le vacanze outdoor il Lago Ceresio ha grandissime potenzialità, offre strutture attrezzate per una vacanza all’aria aperta e sono tantissimi gli itinerari da seguire. In questi anni abbiamo lavorato aggregando le diverse proposte in un’unica rete ben organizzata facendo leva anche su una stretta collaborazione con gli imprenditori e le Istituzioni sovracomunali. Un esempio l’adesione alla partecipazione a fiere del settore turistico. Ultima in ordine cronologico la Borsa Internazionale del Turismo nell’ambito dell’area riservata all’offerta di Regione Lombardia. Oltre a presenze indirette grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio di Varese e con quella di Como-Lecco”.
La vacanza in bici raccoglie gli interessi delle famiglie, ma anche di gruppi di giovani sportivi, di coppie e persino dei boomers che non si arrendono alle prime salite. La fascia preponderante è comunque costituita dai Millennial (il 41%) e alla Generazione X (il 30%). Oltre i due terzi si collocano nella fascia che va dai 26 ai 57 anni. Percentuali inferiori si registrano tra i giovanissimi (il 10% appartiene alla Generazione Z) e, ovviamente, tra i più anziani (i baby boomers sono il 16%). Il ciclista tipo, nell’84% dei casi ha un diploma ed è occupata (il 77%). Per il viaggio, un cicloturista italiano spende in media 95 euro, mentre un cicloturista straniero arriva a spenderne 215. Per l’alloggio, invece, l’italiano spende in media 48 euro al giorno contro i 59 di chi proviene dall’estero. A ciò si aggiungono le spese accessorie: 70 euro gli italiani e 68 gli stranieri.
“Il cicloturismo sta vivendo, senza dubbio, un momento particolarmente felice. Non solo per la crescita della domanda, bensì per le strategie messe a punto dai Comuni che stanno investendo proprio in questo ambito. Merita poi una riflessione la modalità prescelta dal turista che si muove sulle due ruote in quanto è consolidata la voglia di vivere il territorio”. – continua Massimo Mastromarino. “Da qui la vacanza immersiva: vivere il contatto con la natura, è appassionato di enogastronomia e vuole conoscere il contesto in cui si trova con un’altissima attenzione ai valori legati alla sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
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