Alessandro Fermi: intervista al presidente del Consiglio Regionale

A poco meno di un mese dalla grande notizia dell’ospedale di Menaggio, abbiamo il piacere di poter intervistare il Presidente del Consiglio di Regione Lombardia, Alessandro Fermi, che con il quale affronteremo alcuni temi caldi per il nostro territorio di riferimento.

Con il voto finale del 20 novembre “l’ospedale di Menaggio e i Comuni del medio lago di Como, del Porlezzese e della Val d’Intelvi potranno tornare finalmente a casa”. Qual è stato l’iter che avete dovuto seguire per vincere questa “battaglia” Alessandro?

«Una battaglia giusta non poteva che avere esito positivo, e lo dico con una punta di orgoglio, ma ci sono volute tanta tenacia e perseveranza, figlie della volontà di ascolto del territorio. I Sindaci del medio lago, del Porlezzese e della Val d’Intelvi avevano chiesto una modifica dell’assetto territoriale, portando ragioni importanti che non potevano non essere ascoltate. Oltre all’ascolto e alla volontà, ovviamente, è stato necessario seguire una procedura che ha visto come primo interlocutore attento e disponibile l’assessore Giulio Gallera: subito dopo l’avvio della XI legislatura insieme a lui e al Presidente Attilio Fontana ho incontrato e ascoltato i Sindaci, ma soprattutto insieme abbiamo impostato l’iter di modifica della legge n. 23/2015 che, in tempi brevissimi, è stata approvata dal Consiglio Regionale. Un iter serrato quindi, ma che ci ha consentito di ottenere un importante risultato per il territorio».

Cosa possiamo o dobbiamo aspettarci dunque da gennaio 2019? Quali i prossimi passi per recuperare prima possibile tutto il terreno e il tempo perso?

«Da Gennaio inizierà il vero lavoro di confronto e di pianificazione che, anche facendo tesoro dell’esperienza maturata in questi anni, dovrà far tornare l’ospedale di Menaggio punto di riferimento fondamentale per il territorio. Essenziale sarà avviare un tavolo di lavoro con la rappresentanza dei Comuni del medio lago, Porlezzese e della Val d’Intelvi per condividere con loro un progetto che definisca e rimoduli i servizi sul territorio».

Parliamo di un altro importante problema che interessa le nostre aree comasche: i cinghiali. Alessandro come vi state muovendo in Regione per risolvere questa emergenza molto discussa nei mesi estivi e anche in quelli scorsi?

«La chiave di volta della problematica è legata ad una modifica di una legge statale. Mi sono già attivato presso i parlamentari lombardi affinché si muovano in questo senso, mettendo così a disposizione lo strumento legislativo che consenta di arginare questo fenomeno in modo diretto e incisivo. L’intervento auspicato a livello nazionale è l’unica soluzione che può consentire ai controllori di procedere con un reale piano di contenimento nei confronti dei cinghiali e degli ungulati in generale».

Frontalierato, ZES e altre parole simili, dalle nostre parti si sentono tutti i giorni. Ma Alessandro come state lavorando in Regione su queste tematiche tanto care alle nostre zone di confine?

Alessandro Fermi
Alessandro Fermi con il Console generale di Svizzera Felix Baumann

«Seguo da anni le tematiche dei paesi posti al confine con la Confederazione elvetica. L’8 luglio 2014 Regione Lombardia ha approvato la proposta di legge al Parlamento per istituire una zona economica speciale nelle aree di confine. Tale proposta è rimasta  per anni alla Camera senza essere mai  calendarizzata. Tra il 2016 e il 2017 ho scritto e inviato una mozione da far approvare a tutti i Consigli Comunali della Provincia di Como nella quale si chiedeva al Sindaco di trasmettere la delibera consiliare di approvazione della ZES  a Montecitorio per permettere di  calendarizzare la proposta di legge. La mozione ebbe un ottimo riscontro tra i vari comuni lariani, ma ad oggi a Roma non è successo nulla. A questo tema deve necessariamente aggiungersi quello dei frontalieri. È infatti necessario che non venga modificato l’accordo tra Italia e Svizzera che dal 1974 regola i rapporti economici rispetto alla tassazione dei lavoratori frontalieri e i ristorni per i Comuni. Tale convenzione ha funzionato bene per oltre 40 anni e quindi non capisco per quale motivo debba essere cambiata».

Alessandro Fermi
Alessandro Fermi con il nostro direttore Marco Baruffato alla mostra zootecnica del Ceresio edizione 2018

Ultima domanda Alessandro… quali sono le altre “battaglie” che stai portando avanti o che intendi portare avanti per le nostre valli lariane e del Ceresio?

«Più che battaglie, interventi concreti per promuovere il territorio e in special modo i piccoli comuni e le comunità montane, in particolare per progetti di manutenzione straordinaria su strutture e infrastrutture pubbliche. Se vogliamo citarne uno più generale, oltre a portare a compimento la variante di Tremezzo sulla quale l’attenzione deve rimanere alta per completare l’iter procedurale,  mi sono attivato concretamente per addivenire ad un percorso che superi il problema del livello delle acque del nostro lago. Tema che riguarda molti ambiti, dalla navigazione, al turismo, al mantenimento delle sponde e relativi approdi. Al netto delle parole è necessario che venga finanziato uno studio che affronti il tema in maniera completa ed esaustiva e che sia lo strumento per modificare la norma che disciplina lo zero idrometrico. Detto questo rimango sempre  disponibile ad ascoltare le esigenze volte a valorizzare e promuovere i nostri bellissimi territori in ambito turistico, economico e ambientale».

Un grazie particolare ad Alessandro Fermi per l’intervista, nonchè ad Angelo Cairoli dello staff  segreteria del presidente per averci aiutato ad organizzarla.

Marco Baruffato

Direttore - Associazioni, Cultura ed Eventi. Scrivi una mail a direttore@lavocedelceresio.it

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