Zone rosse di frontiera, l’appello di Mastromarino

Il sindaco di Lavena Ponte Tresa, presidente dell’Associazione comuni italiani di frontiera scrive alle istituzioni e ai parlamentari del territorio riguardo la difficile situazione economica delle zone rosse di frontiera

Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’Associazione comuni italiani di frontiera (Acif), preoccupato per la difficile situazione economica sul confine, ha scritto alle istituzioni e ai parlamentari del territorio per richiamare la loro attenzione e formulare alcune richieste.

«La suddivisione del territorio nazionale secondo lo scenario di contagio regionale e le limitazioni agli spostamenti da e per l’estero – si legge nella lettera di Mastromarino -, hanno fortemente contratto l’economia dei Comuni italiani di frontiera lombardi con il Canton Ticino, in particolar modo per ciò che riguarda le attività commerciali e di servizio che hanno il proprio bacino di utenza Oltreconfine. Diventa quindi non più differibile l’assunzione di provvedimenti a sostegno della nostra economia per evitare una crisi irreversibile». 

Sono in sostanza due le azioni da intraprendere secondo il presidente di Acif per quanto riguarda nello specifico le zone rosse di frontiera:

1. Ristori a fondo perduto in tempi certi e in modo semplice e chiaro;
2. Il superamento di una visione statica degli spostamenti tra gli Stati (in virtù anche del fatto che giornalmente per motivi di lavoro, oltre 60.000 frontalieri varcano il confine senza aver effettuato alcun tampone), a favore di una visione dinamica degli stessi, che permetta a tutte le persone in possesso di test molecolare antecedente almeno le 48/72 ore, ai soggetti vaccinati e a quelli guariti di varcare liberamente la frontiera.

«Queste misure, in attesa di un decisivo miglioramento della situazione pandemica che consenta la riapertura delle attività economiche e la libera circolazione – conclude Massimo Mastromarino -, possono nel breve periodo migliorare la difficile situazione economica dei nostri territori».

Mastromarino non è nuovo a iniziative di questo genere, infatti da inizio pandemia si è rivolto più volte alle istituzioni e ai parlamentari del territorio per sollecitare interventi a sostegno dell’economia locale sia sul fronte delle attività commerciali, sia per quanto riguarda i frontalieri.

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Redazione

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